Presentati a Pescara i candidati delle 6 liste della coalizione che sostiene l’ex rettore dell’Università di Teramo. “C’è grande fiducia tra la gente per le nostre proposte. Il lavoro è la priorità”
PESCARA – Il ‘Patto per l’Abruzzo’, le sei liste di candidati che affiancheranno Luciano D’Amico, candidato presidente alle prossime elezioni regionali, sono state presentate stamani al Teatro Circus di Pescara: il colpo d’occhio è stato davvero impressionante per il numero di persone presenti, il cui afflusso è stato favorito anche dai posti lasciati liberi dai candidati che sono stati sistemati sul palcoscenico. Un pienone che ha costretto la questura, ad un certo punto, a chiudere l’accesso al teatro e questo ha lasciato fuori circa un centinaio di persone.
“Una coalizione sempre più coesa e sempre più ampia – ha spiegato D’Amico – con entusiasmo sempre più in crescita anche perché ogni volta che incontriamo gli abruzzesi, quegli abruzzesi con cui abbiamo scritto insieme il nostro programma di governo, ritroviamo una piena adesione ai nostri progetti e alla nostra visione futura dell’Abruzzo. All’Abruzzo che vorremmo fra qualche anno diventasse una terra ricca di opportunità per i nostri giovani ed è per questo che ad aumentare sempre più l’adesione al nostro programma e a guardare con assoluta fiducia all’appuntamento del 10 marzo“. Sull’identikit dei candidati delle liste che lo affiancano Luciano D’Amico ha aggiunto: “Competenza, esperienza, grande professionalità e capacità di rappresentare tanti settori della società civile e soprattutto capacità di lavorare per il bene comune e sapere di cosa ha bisogno l’Abruzzo“.
Secondo D’Amico, “la priorità delle priorità in Abruzzo è oggi il lavoro, ovvero offrire posti di lavoro e occasioni di lavoro. È una cosa assolutamente necessaria – ha aggiunto il candidato del centrosinistra – e su questo la Regione può giocare un ruolo straordinario di coordinamento di elaborazione di una politica di sviluppo, di una politica industriale, di una politica agricola di una politica che riguardi il turismo e i servizi, attività produttive, commercio affinché gli abruzzesi possano tornare ad avere fiducia nel futuro avendo la sicurezza nel lavoro e del lavoro. Dopo di che tutti gli altri servizi che la Regione è chiamata ad erogare più o meno direttamente lì renderemo più efficienti e più rispondenti alle necessità e al fabbisogno degli abruzzesi“.
L’ex rettore dell’Università di Teramo ha lanciato poi un appello ad andare a votare: “Agli indecisi e a tutti gli abruzzesi rivolgo comunque l’invito ad andare a votare. Se gli abruzzesi non riprendono in mano il proprio futuro andando a votare e decidendo del proprio futuro, quel futuro verrà deciso sui tavoli politici del centrodestra romano e in quei tavoli politici l’Abruzzo non solo non è un invitato, ma è una pietanza che viene servita per questo l’appello è: tornate a votare. Il 10 marzo deve trionfare anzitutto la democrazia e poi siamo convinti che con una presentazione adeguata dei progetti dei programmi e delle idee di tutti e due gli schieramenti perché non voglio ignorare lo schieramento avversario, gli abruzzesi sapranno scegliere molto bene e sono convinto che sceglieranno noi“.